Mostre future
12 aprile - 14 settembre 2025
Morandi e Fontana. Invisibile e infinito
a cura di Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti

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Mostra
Informazioni
Bottiglie, caraffe, piccoli vasetti, caffettiere, scatole di latta, colline assolate, casolari, strade di campagna, caseggiati e cortili, sono questi i soggetti delle opere di Giorgio Morandi in esposizione. Nature morte fatte di colore e luce. Paesaggi contemplati in lontananza, muri riscaldati dal sole d’estate, caseggiati che quasi svaniscono come cenere al vento. Oggetti quotidiani e domestici, luoghi umili e familiari, che risorgono eterni, immortali, irriducibili allo scorrere della vita, alla inevitabile logoramento, alla scomparsa. E questo loro essere eternamente presenti deriva dal fatto che custodiscono tanto il visibile quanto l’invisibile. Il visibile che arretra fino al dominio dell’invisibile e viceversa l’invisibile che invade e illumina il visibile delle cose e nel paesaggio. Il tempo pare rallentare e poi fermarsi, le sensazioni dipanarsi con lentezza, con misteriosa intimità e intensità. La realtà delle cose nella pittura con Morandi ha mutato di consistenza, di spessore, di peso e luminosità grazie all’abilità tecnica del pittore, alla sua metafisica sensibilità. Ne scaturiscono oggetti e paesaggi di una sostanza diversa che non appartiene al mondo reale, neppure a quello del simbolico.
Le opere di Lucio Fontana con i loro tagli aprono una finestra sull’incommensurabile che sta dietro le tele, il vuoto che si apre sull’irrapresentabile dello spazio e del tempo infiniti. Opere che nascono con la volontà di rinunciare ad ogni inganno ottico, alla riproduzione della realtà, per aprirsi all’immaginazione dell’infinito. Fontana crea una doppia vertigine che è tanto concettuale quanto visiva-percettiva; l’infinito si restringe tra i bordi del taglio e la nostra finitudine si getta a capofitto oltre il limite dello spazio di rappresentazione. Davanti alla superficie che è bianca come una pagina intonsa ci viene negata ogni illusione figurativa e ogni riferimento tanto alla storia dell’arte che alla vita reale, alla storia e alla cronaca. Adesso la mente è lasciata libera di gettarsi nella contemplazione dell’infinito. Quello di Fontana è stato un gesto perentorio e coraggiosissimo: tagliare un varco nella tela affinché la mente potesse fare un passo virtuale nell’oltre-spazio superando limiti fisici e culturali per immaginare, perfino sentire, l’illimitato.
Per Morandi si è trattato di stringere le maglie del linguaggio pittorico fino a fenomenizzare l’invisibile; Fontana è riuscito a ridurre ogni potenzialità figurativa a un gesto, a un taglio, che voleva essere assoluto ma non definitivo, l’unico gesto possibile per aprire un varco verso l’infinito, un passo irreversibile verso la libertà dell’arte.
Un confronto tra i due fari più luminosi dell’arte italiana del Novecento, così diversi nel loro approccio alla vita e alla pratica artistica, eppure entrambi esemplari nel ricercare assiduamente di superare i limiti dello sguardo. Morandi superando la superficie più ottusa e ovvia del linguaggio figurativo in modo da cogliere l’invisibile, Fontana liberandosi dell’inganno della tela e costringere l’infinito nello spazio fisico di un taglio o di un foro.
Due artisti che da tempo ormai abitano negli occhi di tutti noi, come sosteneva Cicerone delle persone famose, e che indubbiamente hanno cambiato il nostro modo di guardare il mondo e pensare all’arte. Due artisti che negli ultimi decenni sono diventati punto di riferimento per gli artisti nel mondo, offrendo argomenti e spunti di riflessione e di sviluppo ognuno a suo mondo inconfondibile e di pari importanza. La valutazione della statura esemplare di Morandi e Fontana è cresciuta, si è consolidata e crescerà ancora fuori da definizioni generiche e superficiali, da costrizioni ideologiche e linguistiche, che nel passato hanno voluto definire e delimitare la loro singolare intensità operativa facendo perno su una limitante formulazione di stile che non poteva apparire che reciprocamente opposto in due personalità così diverse per temperamento e ispirazione.
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